Racconti brevissimi #7

Da parte sua, non aveva mai saputo concepire la vita come qualcosa di staccato dalla morte. Su questo era sempre stato estremo: l’esistenza stessa della vita è conseguenza logica della costante presenza della morte. Così l’aveva sempre cercata, sfiorata, avvicinata. Sfidata ogni giorno, tenuta lì al suo fianco, come fosse una compagna, come fosse una presenza familiare. Quando venne il suo momento, però, nulla fu come s’aspettava: i medici gli svelarono con tatto (e non senza un certo imbarazzo) che la sua sarebbe stata una morte lenta, progressiva, inarrestabile ma quieta; forse, in qualche modo, addirittura placida. Niente di tutto questo assomigliava a quello che aveva  immaginato. Questi, e solo questi, erano i pensieri che lo agitavano mentre, per l’ennesima volta, ripiegava il suo paracadute. Volutamente malissimo. 

Lascia un commento